Arriva Chat GPT per le imprese, quali sono i rischi

Arriva Chat GPT per le imprese, quali sono i rischi

OpenAI, azienda sviluppatrice dell’intelligenza artificiale Chat GPT, ne ha lanciata una versione potenziata pensata per il supporto alle imprese. Le questioni sicurezza e privacy appaiono ancora migliorabili.

Dal lancio di Chat GPT sono stati moltissimi i team a sfruttarla per alcuni processi aziendali, con l’obiettivo di ottimizzare alcuni flussi di lavoro e velocizzare le attività di codifica e comunicazione. Seguendo questo trend, OpenAI ha lanciato Chat GPT Enterprise, una versione più potente e più versatile dell’intelligenza artificiale.

Questa nuova versione può gestire input fino a quattro volte più lunghi rispetto alla precedente, e vede possibilità di personalizzazione molto maggiori. Inoltre utilizza il sistema di linguaggio GPT-4, il più avanzato ad oggi, che offre un significativo miglioramento nelle prestazioni rispetto al precedente.

Dal punto di vista della sicurezza e della privacy, OpenAI garantisce la crittografia in transito e in stand-by di tutte le conversazioni, che quindi dovrebbero essere accessibili solo all’utente interessato. Inoltre, l’intelligenza artificiale è conforme allo standard industriale SOC 2 per la protezione dei dati sensibili.

Va anche precisato che i dati inseriti non vengono più utilizzati per addestrare i vari modelli di ChatGPT, e questo garantirebbe alle aziende utilizzatrici che le loro informazioni non vengano passate a terzi esponendole a rischi talvolta anche gravi.

Gli sforzi per creare uno strumento utile e all’avanguardia sono stati molti, quindi, ma l’adozione di ChatGPT Enterprise non è comunque priva di rischi per le imprese. Due i principali:

  • La generazione di informazioni inesatte: come già ampiamente sperimentato, l’IA ha la tendenza a generare risposte contenenti dati poco accurati o inesatti. L’eventuale diffusione di queste informazioni ai clienti o al pubblico può avere conseguenze anche gravi, dalla disinformazione ai danni alla reputazione aziendale fino alle cause legali.
  • La scarsa trasparenza sulla proprietà intellettuale dei dati: per l’utilizzatore di ChatGPT non è facile stabilire se le informazioni ricevute siano frutto di materiale libero o protetto da copyright/proprietà intellettuale. Nel dubbio, non è possibile nemmeno sapere se siano state raccolte con gli adeguati consensi.

Anche se ChatGPT Enterprise costituisce un significativo passo avanti nel sodalizio tra processi lavorativi e supporto delle intelligenze artificiali, l’utilizzo delle informazioni raccolte grazie al sistema deve rimanere cauto e consapevole, in primis per la protezione degli interessi dell’azienda.

È bene quindi implementare il sistema con cautela, continuando a monitorare l’evolversi del panorama normativo a riguardo e rimanendo in attesa di ulteriori aggiornamenti che dipanino anche gli ultimi rischi per gli utilizzatori.

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