Il Garante della privacy ha recentemente ribadito che ai privati non serve alcuna autorizzazione per installare un impianto di videosorveglianza sull’ingresso di casa, sui muri perimetrali e nelle aree private, purché questo non riprenda anche le aree pubbliche in maniera indiscriminata. In altre parole, il privato che installi un impianto di videosorveglianza per finalità esclusivamente personali non è soggetto alle disposizioni del codice privacy.
IL CASO
Dopo aver ricevuto un esposto da parte di un cittadino con tanto di immagini di un reato accadute sulla pubblica via e, a seguito di un sopralluogo per gli accertamenti, la polizia municipale di un comune si è vista costretta ad interpellare il Garante della Privacy per ottenere dei chiarimenti sul caso in esame circa l’applicazione del codice privacy ed eventuali irregolarità nella gestione delle telecamere da parte del privato cittadino.
LA PAROLA DEL GARANTE
«Se l’installazione di sistemi di videosorveglianza viene effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali, la disciplina del codice non trova applicazione qualora i dati non siano comunicati sistematicamente a terzi ovvero diffusi, risultando comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi», così il Garante ha fatto chiarezza sul fatto (parere n. 113990 del 7 marzo 2017).
ALCUNE ACCORTEZZE
L’uso delle telecamere di sorveglianza è possibile a protezione delle persone e delle proprietà, con o senza registrazione delle immagini, ma senza riprendere aree esterne soggette a pubblico passaggio o perlomeno, in questo caso, limitando l’angolo visuale della telecamera oppure oscurando le riprese delle zone pubbliche.
Quindi per installare sistemi di videosorveglianza sai privati non serve alcuna autorizzazione. Anche i tempi di conservazione delle immagini risultano illimitati, senza necessità di applicare cartelli informativi.
Qualora gli impianti riprendano spazi pubblici occorre però rispettare integralmente il codice privacy. In questo caso sarà necessario adottare particolari cautele per non incorrere in sanzioni, anche nel rispetto delle indicazioni della Corte di giustizia europea secondo cui l’uso privato di un sistema di videosorveglianza è libero.