Ok al network degli albi forensi, c’è il via libera del Garante per la protezione dei dati personali al decreto che attua la riforma della professione. Tutti in rete e in dialogo tra loro. Ma nel rispetto delle competenze di Consiglio nazionale e consigli circondariali e in linea con le norme sulla protezione dei dati. Il sistema sarà composto da un’entità centrale gestita dal consiglio nazionale forense e dagli albi degli ordini territoriali.
Su questo impianto si è pronunciato il Garante della privacy che, con il provvedimento n. 329 del 28 luglio 2016, ha dato il parere favorevole allo schema di decreto del Ministro della Giustizia sulla tenuta con modalità informatizzate degli albi, registri ed elenchi degli avvocati, a seguito della nuova legge professionale (articolo 15 della legge 247/2012).
In base alla riforma della categoria, il Decreto Ministeriale deve disciplinare tenuta e aggiornamento di albi, elenchi e registri. L’obiettivo è uniformare la tenuta degli albi, favorendone l’interoperabilità tra gli stessi ordini territoriali e il consiglio nazionale.
Sottoposto al vaglio del Garante, l’articolato è stato emendato. In particolare un rilievo ha riguardato l’identificazione del titolare del trattamento, cui si devono attribuire le responsabilità previste dal codice della privacy (D. Lgs. 196/2003). Nell’ultima versione, lo schema prevede che il sistema informatico centrale (Sic) sarà gestito dal Consiglio Nazionale Forense, che rivestirà il ruolo di Titolare del Trattamento dei dati nel Sic. I singoli consigli dell’ordine circondariali rimangono, però, il medesimo ruolo di titolari del trattamento per la tenuta degli albi attribuita a ciascuno di essi.
Completano il quadro le specifiche tecniche per l’architettura del sistema, flussi informativi, modalità di accesso al Sic per l’inserimento dei dati, modalità di interconnessione e di interazione con i sistemi dei consigli dell’ordine, misure di sicurezza e individuare degli incaricati del trattamento.