Nel 2019 in Europa sono state comminate sanzioni per violazione della privacy e del GDPR per 410 milioni di euro. L’Italia è prima in classifica per numero di provvedimenti.
Nel mese di aprile 2019, dopo un anno dall’entrata in vigore del GDPR, le sanzioni per i violatori sono diventate effettive. Novità rispetto al passato:
Sono punite l’acquisizione non espressamente autorizzata di dati personali, il loro trattamento illecito, la loro mancata protezione da eventuali violazioni esterne, la diffusione non autorizzata di dati personali e in generale la mancata osservanza delle norme stabilite dal Garante Privacy (tra cui quelle sull’informativa da fornire a tutti gli interessati).
Le multe tengono conto di tre fattori contestuali fondamentali:
L’obiettivo primario è la sensibilizzazione e la responsabilizzazione dei cittadini e delle aziende europee. Per questo, parallelamente all’entrata in vigore del GDPR sono state organizzate dai Garanti di tutto il continente degli appuntamenti formativi e informativi.
Da un’indagine FederPrivacy emerge che sono 190 i provvedimenti attuali nei Paesi dello Spazio Economico Europeo (SEE) nel 2019, per un totale di circa 410 milioni di euro di multe. Al primo posto c’è l’Italia, con 30 sanzioni da circa 4 milioni di euro complessivi. Al secondo posto l’autorità spagnola con 28 provvedimenti e al terzo quella rumena (20 provvedimenti).
Il primato per la nazione con multe più salate va invece alla Gran Bretagna, che da sola costituisce il 76% dell’ammontare (circa 312 milioni di euro), pur avendo comminato poche sanzioni.
Ecco le violazioni più comuni registrate quest’anno:
I data breach, ossia le effettive perdite di dati personali (dovute indistintamente a incidenti informatici o vere e proprie violazioni) costituiscono il 9% delle sanzioni.
Questi dati sono utili per inquadrare l’andamento del primo periodo del GDPR, ma anche per riflettere su quanto privati e aziende abbiano davvero chiara la questione privacy e conoscano le proprie possibilità e responsabilità in materia.
Nuovi incontri formativi verranno organizzati anche quest’anno proprio per aiutare gli interessati a prendere dimestichezza con il tema ed evitare future mancanze, nella speranza di evitare nuove violazioni dettate dalla mancata conoscenza (o comprensione) degli obblighi.