Nuove accuse per la piattaforma video di Google, che stavolta dovrà pagare una multa di 170 milioni di dollari per violazione della privacy dei bambini.
Su YouTube sono raccolte ormai centinaia di migliaia di contenuti pensati per i più piccoli. Vi si trovano puntate dei più famosi cartoni animati, video educativi e ludici, canzoni e tutorial pensati per stimolare la creatività dei bambini. Definita un’app “salvagente” per genitori, nonni e babysitter è facile immaginare quanto sia popolare tra le famiglie.
Popolare in questo caso vuol dire anche sotto stretta osservazione: l’app è stata accusata di raccogliere in modo non legittimo informazioni sui gusti e sulle preferenze dei piccoli utenti, per poi renderle accessibili ai propri inserzionisti che così inseriscono nei video pubblicità mirate. Il caso riguarda gli Stati Uniti.
Le regole privacy sulle pubblicità YouTube per bambini
YouTube è un servizio gratuito, quindi senza pubblicità non sarebbe fruibile. La violazione della privacy però avviene nel momento in cui la piattaforma fa in modo di proporre ai bambini pubblicità su misura per loro: come sancito dal Children’s Online Privacy Protection Act, ciò è vietato perché sfrutta la maggiore influenzabilità dei più piccoli.
Mostrare a un bambino, nel momento del gioco, qualcosa di attinente a quello che già gli interessa è un modo abbastanza sicuro per spingerlo a fare una richiesta ai genitori. Anche senza spiegare che bisogna comprarlo e come, o quanto costa, è sufficiente proporglielo per innescare il suo desiderio di acquisto.
Per questo, come stabilito anche in Italia dal Garante dell’Infanzia, qualsiasi pubblicità destinata ai più piccoli deve rispettare rigide regole di lealtà, di chiarezza e di non aggressività. YouTube avrebbe quindi violato il principio di non aggressività.
In un primo momento, il colosso americano avrebbe dichiarato di non avere utenti attivi al di sotto dei 13 anni, facendo capire di non essere influenzato dalle regole a tutela degli stessi. Alibi durato molto poco, dato che l’assenza di bambini sulla piattaforma è solo formale: chiunque può accedere ai video senza profilo o dall’account di un adulto.
Da tempo, inoltre, YouTube attirava inserzionisti descrivendo la propria piattaforma come destinazione preferita dei più piccoli.
La multa e le future modifiche
Negando le proprie responsabilità nella vicenda, Google ha protetto la propria piattaforma video dichiarandosi comunque disposta a collaborare con le autorità e a dare una stretta alla propria privacy policy. La multa è stata comunque confermata, e anche aspramente criticata dalle associazioni a tutela dei minori e dei consumatori: corrisponde a circa lo 0,5% del fatturato annuale del colosso californiano.
YouTube ha 4 mesi per sistemare tutto e ha già chiesto il supporto dei suoi utenti: chiunque caricherà un contenuto destinato ai bambini dovrà dichiararlo, in modo che quel video sia protetto dalle pubblicità mirate e mostri comunicazioni più generiche. Anche le pubblicità per adulti giudicate non adatte verranno escluse dalla visualizzazione.
YouTube Kids: proteggere la privacy dei tuoi bambini
Nell’attesa di sviluppi, una possibile soluzione è offerta dall’app YouTube Kids, specificamente sviluppata per raccogliere contenuti destinati ai piccoli. Al momento del download e del primo accesso (non serve usare un account) è richiesto uno sblocco da parte del genitore, che può indicare la fascia d’età del bambino e vedersi proporre i video più indicati per quella fase evolutiva.
Successivamente, l’app è libera e identica nell’utilizzo al classico YouTube. Ai genitori viene sempre data la possibilità di:
YouTube Kids presenta contenuti pubblicitari non personalizzati, scelta che tutela maggiormente la privacy dei più piccoli. Se può esserti utile una guida completa al suo utilizzo, trovi qui quella messa a disposizione da Google.