L’età in cui i bambini iniziano a usare device connessi a Internet varia a seconda della zona geografica, della cultura familiare e delle politiche educative diffuse nella zona. Tuttavia, molti bambini oggi iniziano a familiarizzare con smartphone e tablet a partire dai 2-3 anni, e a navigare sul web dai 6-7 anni.
In questa fascia d’età i rischi per la privacy, non solo del bambino ma di tutta la famiglia, sono considerevoli. Oltre alla difficoltà del piccolo di comprendere appieno la natura e il peso delle proprie azioni online, le applicazioni più utilizzate (ludiche, ricreative etc.) non offrono generalmente delle solide privacy policy.
Prima di fare il punto sulle strategie protettive da adottare, ricordiamo le regole privacy già in vigore a tutela dei più piccoli:
Finché i minori non hanno piena consapevolezza nell’utilizzo dei device, che a seconda delle caratteristiche personali e del contesto potrebbe avvenire dai 10 ai 13 anni, è necessario tutelarli e proteggerne la privacy in prima persona. Raccomandiamo di:
Questo include:
Per i bambini più grandi, il secondo step consiste nell’insegnare loro che cosa sono i dati personali, per quale motivo vanno tutelati e quali rischi corrono tali dati nell’utilizzo della rete. Rientrano in questo punto:
Educare il bambino al riconoscimento di una possibile dinamica o situazione minacciosa è il primo passo per promuovere in lui un atteggiamento di auto-tutela.
A questo proposito, poniamo particolare accento sull’importanza del creare un vero dialogo sull’argomento privacy online, rispondendo chiaramente alle domande dei bambini in merito.
Lo scopo è quello di prepararli, un giorno, a tutelare autonomamente la propria sicurezza, in modo critico e consapevole. Escluderli dal discorso o spiegare approssimativamente le dinamiche relative alla sicurezza online non li protegge, ma li tiene all’oscuro di dati fondamentali sul funzionamento del mondo che vivono quotidianamente.
Creare invece un clima positivo e di confronto, senza il timore di giudizi o punizioni, permetterà anche di essere informati anche su eventuali incontri o avvenimenti online verso i quali il minore potrebbe non sapere come comportarsi, consentendoci di essere presenti e d’aiuto.
L’utilizzo del web da parte dei bambini è sempre più diffuso e non ha solo lati negativi: si pensi alla proliferazione di piattaforme e applicazioni ludico-educative, che spesso fanno da supporto alla scuola e ai compiti nell’apprendimento delle lingue, della matematica, della musica e di altre materie fondamentali.
Proteggere la privacy dei bambini sul web richiede una comprensione approfondita delle opportunità e delle sfide del mondo digitale, e la conseguente capacità di tutelare la sicurezza dei piccoli senza “tagliare fuori” le funzionalità utili.
Con un mix di educazione, supervisione attiva e impostazioni di sicurezza adeguate è possibile creare un ambiente online sicuro e protetto anche per i più piccoli.
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